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Inseguita dal compagno per strada chiama i carabinieri: “Aiuto, mi sperona in auto”. Arrestato 46enne

Paura a Roma dove un uomo ha provato a soffocare la compagna. Poi si è messo alla guida e ha speronato l’automobile su cui viaggiava la donna.
A cura di Beatrice Tominic
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Paura a Roma, dove qualche giorno fa un uomo è salito a bordo di un'automobile e ha iniziato a speronare la macchina su cui viaggiava la compagna. Dopo l'episodio la donna ha immediatamente allertato il numero di emergenza unico segnalando la situazione e sul posto sono subito arrivati i carabinieri che hanno arrestato l'uomo, un quarantaseienne romano.

Speronata in auto dal compagno: cosa è successo

I fatti risalgono a qualche giorno fa, quando è arrivata la segnalazione al 112 e i carabinieri hanno raggiunto la donna che aveva lanciato l'allarme che ha denunciato il compagno. Secondo quanto spiegato dalla donna ai militari, da tempo era costretta a subire atteggiamenti violenti, con aggressioni sia fisiche che verbali. Il culmine sarebbe stato raggiunto mesi prima, quando l'uomo avrebbe provato a soffocarla. Poi, però, è avvenuto l'ultimo episodio l'avrebbe spaventata ancora di più: è stato in quel momento che ha fatto scattare l'allarme.

La donna si trovava in automobile quando un'altra macchina, al cui volante si trovava il trentaseienne, avrebbe iniziato a seguirla e a speronarla fino a costringerla a fermarsi e, con una scusa, a farla salire a bordo dell'auto. Spaventata, la donna è riuscita a scappare e a lanciare l'allarme.

L'intervento dei carabinieri e l'arresto

Una volta raggiunta dai carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca, la donna ha sporto denuncia ed ha fatto arrestare il quarantaseienne, compagno convivente, bloccato ed identificato. Nel frattempo, è stata soccorsa e messa in sicurezza. Raccolti elementi a suo carico, è scattato l'arresto in flagranza, poi convalidato dal Tribunale di Roma poiché gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna convivente. Nei confronti dell'uomo è stato disposto anche il divieto di avvicinamento alla vittima con braccialetto elettronico.

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